IL SEGRETO DEL BOSCO       


 

Prefazione

Mi raccomando, rimanga fra noi, Mago Radicchio è un folletto che conosco da oltre vent’anni. Camminando nei miei boschi mi ha sempre fatto notare la sua presenza, ma sempre in modo indiretto: con un rumore, con uno scricchiolio, con un alito di vento. Forse voleva farmi avere qualche messaggio, che io nel tempo ho voluto interpretare così: “Noi folletti possiamo essere dispettosi, ma siamo simpatici, sempre presenti, sempre con un occhio vigile, e siamo portori di bene, soprattutto ai nostri amici animali. Tutti insieme allestiamo il più bell’Albero di Natale di cui siamo capaci, vi accorgerete che avrete il miglior messaggio di pace fra tutti gli esseri della terra.

Mago Radicchio è (e questo rimanga un segreto fra noi ) il folletto della Quinta Collina e dintorni, sotto le montagne della Luna; ha soltanto 184 anni e nonostante la sua giovane età, è già un folletto molto importante.

Ho voluto raccontare una storia per come ho potuto interpretare tutti i messaggi che lui mi ha mandato.

Se voi adulti avrete la forza di ritornare, anche soltanto per un attimo, cuccioli della razza umana, non potrete che godervi la soddisfazione di vivere un magico Natale insieme a tutti gli animali del bosco.

Imparate dai vostri cuccioli a guardare le storie con i loro Occhi ed il loro Cuore!

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Trama

 

La piccola volpe Vulpix, il leprotto Cagliostro, il tasso Tasso e la topina Microtini sono i quattro protagonisti di una fiaba nella quale si intrecciano avventure, paure, suspences ed entusiasmi nell’ambientre magico di in un bosco dove tutto avviene sotto il controllo di Mago Radicchio, il folletto del territorio della quinta collina e dintorni.

La missione che viene loro affidata è la realizzazione di un albero di Natale. I nostri amici si daranno da fare per portare a termine questo importantissimo incarico affrontando pericoli di ogni tipo: dall’incontro con un cacciatore, a quello con due gatti siamesi, ad uno scontro con un grosso cane da caccia ed altro ancora. Riusciranno, i nostri eroi a raggiungere il loro obiettivo? M a certo che sì, anche se non sarà per nulla facile, in quanto l’ingegno dei nostri protagonisti vincerà su tutte le difficoltà!

Mai dire: “Rinuncio perché non ce la faccio”

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Tratto dal libro

 

Dobbiamo assolutamente trovare subito un segnale di allarme, magari simile a quello che usano i falchi, o qualcosa del genere per avvisarci di un pericolo immediato! - - Ce l’avrei io un ottimo segnale! – propose Cagliostro - Che cosa ne dite del verso della Carota? - Direi che fa al caso nostro, sarà perfetto! - rispose Vulpix senza riflettere. - Micro, tu sei pronta? Allora andiamo! – Mentre i due arditi s’intrufolavano in quella finestrella semi aperta all’altezza del terreno, Tasso esclamò: - Ehi ragazzi, allora in bocca al lupo! - - Ma sei scemo? – rispose Microtini con uno sguardo infuocato dalla rabbia. – Non voglio che tu lo dica nemmeno per scherzo, va bene? Non ti permettere mai più….! – Vulpix la prese per la zampina e le spiegò che l’espressione di Tasso era semplicemente un augurio di buon auspicio! (….) Ad un tratto la topina sussurrò all’amico: - Ehi Vulpix, vorresti spiegarmi d preciso come fa il verso della carota? Io non lo conosco! - Il volpino, a questa domanda, pensò: - “Già! E’ vero, come farà una carota a farsi sentire?”- Dopo un attimo di esitazione, come sempre e comunque volle risponderle: - Molto semplice,… il verso della carota è molto…. silenzioso! Quando non senti nulla, vuol dire che … ci sono guai nei dintorni e …. Allora è meglio darsela a zampe! Eh, la carota è muta…! – L’espressione di Microtini fu quella di non essere tanto sicura di aver capito.


 


Recensioni

 

La nuova fiaba di Marco Longhi con maghi del bosco e animali selvatici.

Una storia che racconta la preparazione del Natale degli animali del bosco.
Marco Longhi riprende la millenaria tradizione delle favole che raccontano vicende di animali antropomorfi, cioè capaci di pensare, parlare e agire come fanno gli uomini. Inoltre, come se non bastasse l’invenzione di per sé già straordinaria, unisce la favola con la fiaba, per cui introduce anche la presenza di maghe e maghi, in modo che lo splendido racconto de Il segreto del bosco acquisti i caratteri della fantasticheria moderna in stile disneyano. Gli abitanti del bosco sono tutti animali, mentre gli uomini, che pure sono presenti con le loro attività rumorose e in­gombranti, sono delle mezze figure di scarsa rilevanza che non servono a sviluppare l’intreccio, se non come risorse strumentali alla vicenda. La caratteristica di questo mondo, così “mondato” e ripulito dall’azione umana, è una straordinaria bontà e un’armonia di in­teressi: gli animali vanno d’accordo gli uni con gli altri, pur mantenendo ciascuno una sua griffe particolare e un suo stile di comportamento. È un mondo meraviglioso, in cui chiunque vorrebbe vivere, dove non esiste la cattiveria, la prepotenza, la violenza, la guerra, l’assassinio. È una sorta di età dell’oro o di paradiso terrestre – anzi, silvano – in cui regnano concordia e collaborazione. Gli animali collaborano fra loro nell’intento di realizzare un sogno comune: uno splendente e magico albero di Natale che dovrebbe illuminare il bosco nella notte della natività. È una delicata e affascinante favola che mette insieme il tasso, il leprotto, il volpacchiotto, il cane segugio, il cavallo da tiro, la talpa, lo scoiattolo, il cerbiatto, Maga Fogliolina, i topini, il cinghiale, i gatti siamesi, la coniglietta e la civetta in una indimenticabile avventura di innocenti astuzie e di grandi trovate di ingegno del fai da te, orientate a costruire con garbo il più dolce sogno di Natale, adatto ai piccini, ma che piace anche ai grandi.

 

Sandro Gros-Pietro